UNA BUONA TECNICA PER SUPERARE LE PAURE AL CAMBIAMENTO
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Zygmunt Bauman, famoso sociologo, sulla scia dei veloci cambiamenti epocali ha teorizzato il passaggio dalla società solida, caratterizzata da senso di stabilità e da quadri politici rigidi e autoritari, alla società liquida, in cui dominano incertezza e precarietà.
Caratteristica di tale società è il continuo mutamento che, come l’acqua, assume ogni forma così come le esperienze individuali e le relazioni sociali si basano su strutture che si decompongono e ricompongono velocemente, in modo incerto, volatile, in assenza di precisi confini.
Su tali basi quella che si respira è l’insicurezza.
Quanto detto porta ad una semplice riflessione “come può l’uomo orientarsi in un presente vago al punto da rendere il concetto di libertà, per cui tanto si è lottato, un sinonimo di caos e paura di decidere?”
Non è semplice rispondere a tale quesito e l’unica soluzione resta nel saper acquisire una maggior flessibilità nell’interpretazione della realtà nella quale ci troviamo.
Pertanto, è importante imparare a cogliere tutte le opportunità che l’ambiente circostante ci offre, senza esclusione, a causa delle nostre paure o dei possibili dubbi che orientano le nostre azioni e decisioni.
Oggi è quasi impossibile programmare il futuro, seguendo uno schema rigido.
Oggi è di vitale importanza creare una percezione del reale elastica, libera da pregiudizi e fare esperienza diretta delle offerte che l’ambiente pone sul percorso.
Questa è la differenza sostanziale tra chi vede nell’incertezza un ventaglio di possibilità da cogliere e chi, invece, un fattore che blocca le scelte personali.
Per rafforzare queste abilità, presenti in tutti noi, si può partire da semplici esercizi quotidiani, che possano aiutarci a combattere la paura di decidere, che fortemente inibisce il cambiamento necessario.
Un esercizio da mettere in atto, rapido ed efficace, è il seguente:
- Scrivere su un quaderno le proprie paure, quelle che bloccano dall’intraprendere un cambiamento che si vorrebbe realizzare. Ad esempio: “vorrei trasferirmi in un altro Paese per lavoro ma temo di non essere capace di imparare una nuova lingua abbastanza in fretta”;
- Sullo stesso quaderno elencate e mettete in pratica le azioni che vi porterebbero a raggiungere l’obiettivo, partendo dalla più semplice, più immediata.
- Ogni giorno, appuntate i timori e le incertezze che sentite nell’affrontare la nuova giornata. Conclusa la stessa giornata controllate quante delle vostre paure si siano effettivamente concretizzate e come le avete gestite. Si potrebbe scoprire che alcuni dei timori non si siano affatto manifestati ma anzi …
- Continuate con lo stesso esercizio arricchendolo con le sempre nuove piccole azioni necessarie a raggiungere obiettivi intermedi che, col tempo, porteranno a raggiungere lo scopo finale, ed esaminate di volta in volta come risolvete i relativi timori. Otterrete così una serie di problemi e soluzioni che vi dimostrerà che siete perfettamente in grado di gestire tutti i passi indispensabili per arrivare alla meta desiderata.
Sarà bello rendersi conto che la paura spesso non è determinata da un problema concreto, ma è frutto di scarsa fiducia in se stessi: questa consapevolezza vi spingerà col tempo a sperimentare tutti quei piccoli grandi cambiamenti che finora avete rimandato.
Possiamo perciò concludere che la domanda da porsi non è tanto “come può l’uomo orientarsi in un presente così indefinito?” , bensì “come può l’uomo far sì che l’incertezza del presente rappresenti uno stimolo al cambiamento anziché un ostacolo?”.
La risposta è racchiusa nella cognizione che non esiste un momento ideale per avviare il proprio sviluppo personale: il potere di realizzare concretamente i propri obiettivi è nelle mani di ciascuno di noi, e stabilire quando e come farlo è una nostra scelta.